sabato 4 luglio 2009

L'orologio sopra la nostra testa

Pensavo di non avere più bisogno di scrivere su questo blog. Pensavo di aver quietato i miei pensieri. Ma l'orologio non si ferma mai, scandisce sempre il tempo. E' un'immagine dura, cruda, di quelle a cui non vooresti pensare perchè ti angoscia, ma è puramente la realtà. Tutti noi abbiamo un limite di tempo, siamo su questa terra provvisoriamente. E' incredibile come io, la mia anima, il mio IO sia nato in questo tempo, in questo luogo e non in un'altro. Di tutta la storia del genere umano io sono nato in questo periodo, ed ho a disposizione una vita da spendere in concomitanza con altre persone a cui è capitato (parola rischiosissima da usare) di nascere anchesse in questo periodo della storia. Tic tac tic tac...è inesorabile il tempo, è il solo "fenomeno" naturale che non possiamo fermare, ne rallentare. Sopra le nostre distratte teste c'è un orologio che imperterrito, secondo dopo secondo, ci consuma, ci segnala come stiamo invecchiando. Quando l'orologio si fermerà non ci è dato sapere. Questo è il problema. Viviamo tutti intorpiditi nel'abitudine quotidiana, nel relax mentale che vivremo per sempre, che al massimo moriremo vecchi nel nostro letto di casa. Come siamo bravi a mentire a noi stessi, come siamo ingenui nel cullarci nei nostri sogni. Ma in che altro modo si protrebbe vivere d'altronde? Una consapevolezza costante della nostra mortalità forse ci manderebbe fuori di senno, creerebbe il caos. Ma dosata riorganizzerebbe i nostri schemi, torcerebbe la nostra percezione. Ma non è finita...quand'anche la mente si aprisse ad un nuovo orizzonte rimarrebbe l'impossibilità di controllare eventi, persone e sentimenti. Perchè se più che stupirci di quanto tempo sia passato ci concentrassimo sul tempo che deve ancora venire, allora vorremmo usare quel tempo, che ha solo un nome, Presente, nel migliore dei modi. Il non sapere quando il pendolo si fermerà è ua spinta irrefrenabile a condensare la nostra vita, a renderla pregna e straripante. Ma ci ritroveremmo ad essere uno contro un miliardo. La gente in genere non pensa in questi termini, e anche se lo facesse si rilasserebbe e continuerebbe a vivere come sempre a fatto, me incluso. Una volta consapevolizzato il concetto, esso non dovrebbe essere angosciante, non dovrebbe assillarci ma far parte delle nostre considerazioni, ogni volta che facciamo una scelta. Dovremme sostituire questo concetto con la pigrizia, con la comodità, con lo status quo, con ogni forma di pietrificazione della nostra vita. Pensare troppo fa veramente male...quanto vorrei essere nato più spensierato, più ignorante...
 
The Directories.org Blog Directory