sabato 11 aprile 2009

La mia FIlosofia

Tra le mille cose che vorrei fare ed imparare (e che poi mai faccio) c'è la filosofia: quella stessa tanto disprezzata al liceo si presenta ora come possibile fonte di risposte o spunti per domande che solo adesso sento mie. Mi piacerebbe saperne di più sopratutto per confrontare e vedere le mie idee, per capire in quale corrente mi ritrovo. Sarebbe così meno solitario più confortato il mio pensiero...

Io credo che l'uomo, nel senso di ognuno di noi, sia capace di cose incredibili e di rendere la propria vita unica. Al di là di ovvie "complicazioni" certo, quali disgrazie ed aspetti materiali (soldi e salute inclusi). Queste situazioni meriterebbero un discorso a parte ma credo cmq rientrino offside nel mio.
Il primo passo del nostro cammino dovrebbe essere quello di capire chi siamo: che carattere abbiamo, come rispondiamo agli eventi, come ci relazioniamo, che emozioni sono più o meno intense in noi stessi. Dobbiamo metterci alla prova per questo, dobbiamo imparare, e questo non finisce mai. Dobbiamo sopratutto capire noi stessi slegandoci dalla società, cioè dai clichè in particolare: noi siamo tutti unici, e la cultura di massa, dei media, tende a farce credere in uno stile di vita e in valori piatti, sterili perchè omologati. Noi dobbiamo distaccarci da tutto questo, come avere una telecamera puntata sulla nostra testa 24h al giorno. Solo così possiamo capire i nostri intrinseci bisogni, le nostre paure, le domande che abbiamo. Dobbiamo diventare individualità che si relazioniano sia con altre individualità sia con la massa. Il confronto con la massa quando è accompaganto dalla consapevolezza personale cementifica il nostro io: non irrigidisce ma conferma ciò che siamo, con i nostri difetti e pregi. La consapevolezza è tuttavia necessaria per creare fiducia ad autocritica e non venire travolti dalla filosofia della massa che contando su migliori public relation si presenta come un gigante. Il confronto con altre individualità invece ci arricchisce: ci fa scoprire lati che noi ad es non abbiamo ma altri sì, e così completiamo il puzzle, non da soli ma insieme, unificando le esperienze d molti. L'incontro con altre individualtà non è tuttavia molto frequente....
Una volta avviato il processo di autoconoscenza dobbiamo sonare, spalancare le porte della nostra mente e del nostro cuore, lasciandosi alle spalle dubbi, paure ed insicurezze (forse questo è il punto più difficile). Lasciamoci andare, siamo noi stessi per quello che siamo e basta. Ricerchiamo ed amplifichiamo le nostre qualità, compensiamo le nostre debolezze, non facciamoci limitare da niente al mondo.
Un individuo è fatto di carne, mente e cuore. Ascoltiamoli tutti e tre. Curiamo il nostro corpo, mettiamolo in salute e alleniamolo. Cibiamo la nostra mente di nuove idee, nuove esperienze, lasciamola vagare nell'infinito spazio delle possibilità. Apriamo il nostro cuore a tutto ciò che è vero e sincero. Io voglio piangere, soffrire, ridere, amare, vincere, capire, creare, suonare, stancarmi, perdere, essere geloso, affamato, stanco, felice. Io sono capace di provare ed avere tutto ciò, basta solo che apra me stesso alla vita.
La vita....devo ancora capire però dov'è il limite tra sforzi personali e opportunità della vita. Perchè spesso la vita è piatta, triste, senza senso...ma lo è veramente o siamo solo noi che ci stiamo rilassando troppo?
Ora questa idolatria della individualità non è contrapposta alla solidarietà, ci mancherebbe! La solidarietà è inclusa nelle esigenze e nelle aspirazioni dei singoli individui ad un prio livello, mentre ad un secondo livello essa fa parte della autoeduczione che la socità si impone. Noi siamo Uno ma facciamo parte del Tutto. Noi senza gli altri non esisteremmo.

Il cammino per questa filosofia è lungo e difficile, forse anche impossibile, chi lo sa....mo penso vala la pena spendere una vita alla sua ricerca.

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